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“Antonio
Ricci, quando la Metafisica
sposa il silenzio e si
trasforma in poesia”
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Marta Lock su
Gruppo Editoriale
l'Opinionista - 2021
“L’eleganza di una forma in
uno spazio sognato, rimanda
ad un simbolismo che, nella
pittura di Ricci, racconta
l’essenza della vita. Un
immaginario che diventa
spessore emozionale, svolto
in un ricercato e sospeso
equilibrio compositivo e
coloristico. Pittura come
limpido strumento per
affrontare il proprio io, in
un’atmosfera allusiva frutto
di un’efficace iconografia
fantastica.”
Roberto Perdicaro su L’èlite
– Selezione Arte - 2020
La
figura per Antonio Ricci
diventa elemento stimolante
di un’ispirazione che spazia
fra richiami surreali e
intime riflessioni. Indagine
psicologica e umana resa con
grande disciplina formale e
sensibile liricità, risolta
in una lucida e attenta
ricerca espressiva.
Roberto
Perdicaro su L’èlite –
Selezione Arte - 2019
Le
opere di Antonio Ricci
mostrano la capacità di
affrontare tematiche di
rilevante spessore
intellettuale, attraverso
un’iconografia fortemente
legata alla rappresentazione
della figura umana. In un
impianto strutturale che
vede i personaggi calati in
un ambito formale libero da
un naturalismo descrittivo,
il pittore svolge un’analisi
di tipo psicologico e
simbolico. L’immagine
diviene strumento di
indagine interiore
dell’universo umano, con
particolare riferimento al
mondo femminile, colto nei
suoi aspetti più riflessivi,
allusivi e sensuali. E’ un
porsi domande sul proprio
inconscio, sull’essenza
nascosta all’interno di un
ambito emozionale e poetico
che si concretizza anche in
una profonda meditazione sul
proprio destino. I
personaggi si pongono come
attori in uno spazio vuoto e
silenzioso, rielaborando una
mitologia del vivere che si
palesa in un senso del reale
dal significato intrinseco
di tipo metafisico.
L’impianto compositivo
appare frutto di un’accorta
disciplina del segno,
offerto con un’eleganza
formale non comune, che
risolve l’immagine con
equilibrio di forma e
colore. Le soluzioni
cromatiche presentate
dall’artista si rivelano
dense, forti e appaiono del
tutto partecipi al racconto
espressivo ed evocativo
proposto. L’anatomia dei
corpi, lo studio dei volumi,
denotano un percorso fatto
di bellezza e mistero,
frutto di un’ispirazione di
grande sensibilità. La donna
è al centro di questa
suggestiva ricerca
artistica, ora evocata, ora
reale nella sua affascinante
fisicità, anche se spesso
enigmatica e sfuggente. In
questa dimensione
sottilmente surreale, il
pittore ricrea un’atmosfera
ricca di intuizioni liriche
e appassionate, in bilico
tra sogno e realtà, con una
partecipazione di intenti
assolutamente sincera e
autentica nel riscoprire la
dimensione speculativa del
pensiero estetico.
Roberto Perdicaro
Ricci stupisce per le capacità tecnico-pittoriche e convince grazie ad un linguaggio molto personale, incisivo e mai banale. La sua arte infatti, ricca di personalità, è in grado di veicolare messaggi profondi e meditati.
Prendendo spunto da fatti di attualità o da iconografie classiche riesce, da un punto di vista sia compositivo che concettuale, ad ottenere grandi risultati. Egli infaatti elabora opere armoniose e significative, dotate di grande potenza comunicativa.
Roberto Perdicaro
Dentro l’immagine
L’arte per Antonio Ricci è
un’esperienza intima,
determinata dalla volontà di
registrare senza filtri la
vita quotidiana con un
intento realistico, scevro
da ogni mero tecnicismo e
volto, piuttosto, a
restituire l’emozione
autentica della visione. La
tela del pittore diviene il
foglio bianco di un diario
sul quale appuntare le
proprie impressioni di
fronte allo spettacolo
variegato della natura e
dell’uomo. Ricci si fa
narratore di una storia
comune, fatta di piccoli
gesti e di sguardi solitari,
di paesaggi incantevoli e
popoli lontani, memorie di
incontri vissuti o soltanto
immaginati. Non stravolge il
dato reale, ma lo sottopone
a una sorta di sublimazione,
così da lasciar affiorare
sulla superficie la
poeticità insita in un
paesaggio o in una figura.
La brillantezza cromatica e
la nitidezza del disegno
concorrono alla plasticità
delle forme, evidenziata
dall’uso particolare della
luce, la quale, oltre a
conferire rilievo ai corpi,
assume una funzione
simbolica.
La realtà si ravviva in una
fantasia di colori accesi,
nei quali l’artista sembra
tradurre direttamente gli
stimoli sensoriali e i
sentimenti provati di fronte
a essa. Il colore, infatti,
acquista un ruolo
fondamentale nella creazione
artistica, come veicolo del
messaggio trasmesso dal
soggetto del dipinto, ma
soprattutto
dell’atteggiamento
dell’artista nei confronti
di esso. Il colore pertanto
accentua o, al contrario,
contrasta il sentimento
dominante dell’opera d’arte,
sorretto da un disegno
nitido e meticoloso. Nel
procedimento artistico di
Ricci il disegno appare
innanzitutto come uno
strumento utile a rispondere
a un’esigenza mimetica,
quella cioè di rendere
immediatamente riconoscibile
la realtà dipinta. Il segno,
quindi, descrive con estrema
cura individui e oggetti, si
sofferma su ogni piccolo
dettaglio percepito
dall’occhio umano. Nello
stesso tempo, esso conduce
alla creazione di una forma
ideale di bellezza e a fare
dell’opera d’arte non il
risultato di un’imitazione
fredda della realtà, quanto
di una visione partecipe
della molteplicità delle sue
espressioni. L’artista non
osserva, ma interpreta ciò
che lo circonda, utilizzando
in modo spontaneo gli
strumenti della creatività.
La formazione artistica di
Antonio Ricci si svolge
principalmente da
autodidatta e in maniera
parallela, se non
alternativa, agli studi
scientifici. La passione per
l’arte si accompagna,
infatti, alla professione di
ingegnere, la quale ha
probabilmente influito
sull’orientamento impresso
alla pittura verso
un’analisi oggettiva del
dato reale, superata poi nel
momento della creazione
artistica. L’artista
sviluppa una sequenza di
inquadrature simili agli
scatti prodotti
dall’obbiettivo fotografico:
l’immagine pittorica,
tuttavia, ha della
fotografia non tanto la
resa, quanto la temporalità.
Ricci è solito immortalare
con i colori il passaggio
impercettibile di
un’espressione su un volto,
catturare l’attimo fugace di
una risata o di un pensiero,
perpetuare l’istante
irripetibile di un abbraccio
o di un’apparizione. In
questo modo l’arte fa
propria la durata effimera
di un fenomeno per
prolungarla in eterno. I
corpi appaiono congelati in
azioni interrotte, colti nel
mezzo di una qualsiasi
attività o luogo della
quotidianità, per la strada
o davanti a un bar. In
particolare, Ricci esplora
in diversi dipinti l’armonia
del corpo in movimento: le
nudità si congiungono in una
danza lenta, le membra si
contraggono sotto l’effetto
dello sforzo fisico o si
distendono in un momento di
abbandono liberatorio e
intimo. Quello della danza
costituisce, insieme alla
musica e al canto, uno dei
temi ricorrenti nella sua
produzione pittorica, come
se queste forme di
espressione della creatività
umana rappresentassero un
luogo ideale in cui poter
essere liberi, in cui lo
spirito si ricongiunge con
l’armonia dell’universo
abbandonando le censure
imposte al nostro
comportamento, le gabbie
sociali in cui si
rinchiudono spesso i nostri
sogni.
Le opere, principalmente a
olio, si fondano su una
composizione essenziale in
cui le forme emergono
solitarie su uno sfondo
astratto, puramente
cromatico, la cui funzione è
quella di fare da eco allo
stato d’animo espresso nel
dipinto.
I paesaggi sono realizzati
essenzialmente con il
colore, modulato velocemente
a suggerire spazi e forme
dai contorni sfocati.
L’indefinitezza
dell’immagine nel suo
complesso contrasta con la
naturalezza nel cogliere i
particolari, in uno scenario
silenzioso, quasi surreale,
dove la presenza dell’uomo è
sottintesa nelle tracce
enigmatiche che ne indicano
il passaggio, come i fiori
abbandonati su una sedia o
il telo adagiato su una
sdraio in riva al mare. Il
tempo sembra non esistere,
tutto è sospeso in una
realtà verosimile eppure
disarmante, perché ci parla
continuamente di un’assenza,
di un vuoto incolmabile.
Similmente, nelle nature
morte lo sforzo di Ricci si
concentra sulla resa esatta
della struttura degli
oggetti, sulla loro verità.
Il pennello sembra catturare
i movimenti dell’aria che
circola tra le cose, le fa
vibrare sotto l’effetto di
una pennellata morbida, di
un colore molto diluito. La
luce tersa si diffonde in
maniera uniforme, senza
forti contrasti, esaltando
la delicata resa atmosferica
e la ricostruzione attenta
della qualità materica;
l’atmosfera indefinita
dell’insieme, l’assenza di
riferimenti spazio-temporali
rassicuranti, sprigionano,
tuttavia, un senso di lieve
malinconia. L’osservatore
sembra assistere per caso a
una scena i cui protagonisti
non esistono più e, come il
pittore, si mette in attesa
di un risvolto nella storia
che probabilmente non
avverrà mai, soffermandosi
intanto su ogni particolare
degli oggetti, ormai muti,
che lo circondano.
Nella visione personale di
Ricci un posto privilegiato
è occupato dall’immagine
femminile, nucleo generativo
di tutte le antinomie di
essere e apparire.
L’apparenza, vigorosa nella
sua bellezza perfetta e
intangibile, assume le
sembianze di una donna
languida dai tratti
idealizzati, conforme al
modello dominante
nell’immaginario collettivo
a partire dalla mitologia
classica fino alla moda e
all’universo mediatico
contemporaneo. È
estremamente difficile
percepire la tensione che
vibra dietro una posa
artefatta, i pensieri
riflessi negli occhi vuoti
di una bambola. Le forme
morbide dei corpi sembrano
sciogliersi nella luce e
fondersi con essa; la
sensibilità dell’artista
strappa ogni maschera e
arriva a scoprire il senso
di insicurezza e solitudine,
la fragilità di un corpo
chiuso in se stesso in un
momento di riflessione e di
malinconia. Le figure
instaurano un dialogo
immediato con l’osservatore
o, più frequentemente,
volgono lo sguardo verso una
presenza misteriosa tagliata
fuori dai margini del
dipinto, evocativa di uno
spazio immaginario popolato
di visioni o di segreti
turbamenti dell’animo.
Nella galleria di ritratti
di Ricci incontriamo molti
volti sconosciuti, identità
anonime rivestite di una
forza espressiva tale da
coinvolgere emotivamente
l’osservatore e chiunque sia
in grado di vedere la poesia
nascosta dietro un’immagine
apparentemente banale. Una
rete di sentimenti
costituisce il vero
fondamento della sua
pittura, celata sotto una
veste pittorica di grande
abilità tecnica e attenzione
realistica: dalla solitudine
di un anziano allo sguardo
tenero e curioso di un
bambino, dallo stupore
all’estasi impressi sul
volto di una donna. Ricci
riesce a incuriosire il
nostro sguardo e ci spinge a
interrogarci sull’universo
inconscio che il nostro
corpo, come un involucro,
trattiene, o meglio,
protegge dentro di sé.
L’artista investe con la
propria immaginazione tutto
ciò che si sottopone alla
sua vista. Il realismo
diviene, paradossalmente, il
punto di partenza di un
processo di astrazione della
realtà in un’immagine
interiorizzata di essa che
fa riferimento alla sfera
intima, mentale, del
soggetto. L’interesse nei
confronti della realtà non
si esaurisce, in definitiva,
in una rappresentazione di
tipo naturalistico, ma si
apre all’esigenza di
mostrare anche ciò che, pur
essendo invisibile, è parte
integrante di essa. Lo
spazio pittorico diviene
pertanto una sorta di teatro
delle interazioni tra l’io e
il mondo esterno, nel quale
poter riscoprire la magia
della natura, la forza delle
emozioni e i luoghi della
memoria.
Simona Scaldaferri
Storico e critico d’arte
Abile sia nella resa
cromatica che nella
formulazione del disegno,
l’artista concentra la sua
attenzione sulla figura
umana analizzata nella sua
intimità e interiorità,
espresse queste ultime
grazie ad un linguaggio del
corpo pregno di spirito
vitale.
Alcuni suoi dipinti
raffigurano moti
dell’inconscio e ottengono i
risultati desiderati grazie
ad una forza luministica
netta consapevole e meditata
su schemi classici.
Molte opere raffigurano
donne ritratte in audaci
posizioni, inquietanti e
seducenti, connotate da
turbinanti pennellate che
sembrano sgorgare da uno
spirito tormentato.
Prof.
Daniele Radini Tedeschi
Abile figurativo con grande
espressività lirica ed
emozionale.
Crea sulla tela libere
pennellate di una intensa
coloristica che risaltano la
figura ben delineata da
rasentare l’iperrealismo.
Le sue donne raffigurate
sono delicate, sognanti, di
grande effetto.
Le sue opere ci mostrano un
artista dall’animo sensibile
e attento alla fragilità
femminile.
Dott.ssa
Sabina Fattibene
La vera potenzialità
estetica dell’arte è quella
di trovare nella bellezza la
contemporaneità. Che essa
sia interiore, come nel caso
preraffaellita, o “alla
moda”, come nel caravaggismo
sacro (in cui i santi delle
Scritture vestono abiti del
‘600), l’importante è la
fedeltà alla propria epoca.
Antonio Ricci, nelle sue
mostre di pittura dove
spiccano i suoi quadri in
stile Pop Art, riesce
perfettamente a cogliere il
crepuscolo degli idoli (Dio,
gli eroi, i santi),
testimoniato dalla moderna
mitologia: Apple, facebook,
Ferrari e consimili
“religioni”. Il suo talento
grafico e la sua magistrale
cura nel dettaglio
compongono una fusione
perfetta tra Pop e
iperrealismo, togliendo al
secondo la freddezza anodina
del verismo (autentica pecca
dell’iperrealismo) in
funzione di un disincantato
e nitido inno al presente.
Prof. Daniele Radini
Tedeschi
La qualità artistica, gli
scenari e le tematiche
fanno di Antonio Ricci
un assoluto protagonista del
nostro panorama artistico.
Le sue opere hanno sempre un
riferimento concettuale,
sono magnifiche definizioni
di sentimenti espressi su
tela con immediatezza e
profonda sensibilità, con
particolare attenzione
all’universo femminile e
alle relative problematiche
Claudio Lepri
Le opere di Antonio Ricci ci
presentano un artista
attento alle peculiarità
simboliche dell’arte. I suoi
quadri sfiorano il limite
che si pone tra bellezza
umana e preziosità
dell’arte. In alcuni suoi
dipinti volti femminili si
confrontano quasi in
atteggiamento riflessivo,
autocritico della
potenzialità dell’essere
umano. Ci pongono mondi
naturali. I tratti morbidi,
le velature ed i panneggi
che esaltano il fascino
delle creature dipinte. A
volte l’uomo è talmente
abituato ad un volto o alla
bellezza delle cose, che non
ne sente l’emozione
profonda.
L’artista Antonio Ricci ci
dona attraverso la sua arte
un canale di identificazione
di alcuni stati dell’animo.
Ma è un graduale stato
emotivo che coinvolge lo
spettatore. I tempi stretti
sembrano svanire davanti ai
quadri di Ricci. Un esempio
è quello dell’opera
“Abbandono”. Le forme del
soggetto femminile
ritraggono un bisogno
naturale di protezione, di
fiducia. Sono sensazioni
umane che solo un artista
sensibile può cogliere.
Antonio Ricci poi segue un
lavoro minuzioso anche nella
preparazione tecnica delle
sue tele. Con amore egli
sceglie i materiali, i
colori e tutto quello che
ritiene soddisfare una
qualità dell’arte. C’è un
rispetto grande per
l’effetto che quella
tonalità di colore avrà nel
contesto dell’opera, di
trovare una cromia giusta
anche dal punto di vista
significativo come gli
incarnati che si staccano
dalla tela per comunicare un
messaggio intimo e delicato.
Non c’è espressione fatta a
caso, emerge lo sforzo, la
sofferenza dell’artista per
far emergere la freschezza
del quadro, ossia la reale
valenza di quel momento in
cui il soggetto è dipinto.
Altro elemento tipico della
pittura di Antonio Ricci è
il rispetto della luce che
c’è nella scena dipinta. Una
fonte di bagliori che
rendono quasi scultorei i
suoi soggetti. L’arte non si
identifica con parametri
troppo razionali da punto di
vista ontologico. Ci
sorprende con sprazzi di
fantasia, con piccole
libertà. O grandi libertà,
come quella di scegliere
un’opera da amare nel tempo.
Spesso anche di comprendere
nel tempo. L’artista Ricci è
consapevole di quanto l’uomo
abbia bisogno della libertà
di esprimersi. La
pittura,intima, originale ma
non aliena da emozioni ci
regala anche i sogni del
nostro bagaglio morale e
culturale. Un’opera
particolarmente interessante
per la sua ricchezza di
messaggio è “Risveglio di
Afrodite”. Qui c’è il
sipario inesorabile del
tempo che divide due esseri
umani. Una scena che
contiene i parametri etici
di molte generazioni. Mito e
pittura vanno insieme a
confluire per raccontare al
mondo la magia dei tempi
passati. L’importanza ed il
sacrificio delle generazioni
che gradualmente e anche
attraverso la pittura
comunicano, raccontano al
mondo la bellezza
dell’essere umano.
Mauro
Boschetti
Le figure di Antonio Ricci
sono fortemente espressive,
ricche di fascino e di
mistero; e rimandano, con
sottile simbologia, a
variegati ambiti
esistenziali, culturali e
psicologici. L’artista le
realizza utilizzando un
linguaggio figurale
raffinato, equilibrato in
tutte le componenti,
elegante nella sobrietà
delle scelte timbriche e
tonali, talora accostate per
contrasto o ristrette fino
alla monocromia. Un
linguaggio tramato di
emozioni sussurrate, pago di
una plasticità scultorea
nella modulazione di
luminosità, panneggi ed
ombre, che concorrono a
definire forme vitali,
sensuali, assorte, sempre
comunque ritmate da
intuibili risonanze
interiori.
Roberto Perdicaro
Grande autore, conoscitore
di tecniche visive spazia
dal realismo
all’iperrealismo diffondendo
sulla tela la bellezza del
corpo umano, quasi sempre
femminile. La morbidezza e
la sinuosità delle forme si
fondono con la delicatezza
delle sete, dei pizzi, dei
velluti, che incorniciano i
corpi flessuosi in pose
affascinanti e scultoree. La
capacità dell’artista va
oltre, non solo
rappresentazioni statuarie,
ma anche con tematiche
sociali e forti, quali la
violenza verso le donne,
fisica e mentale,
l’abbandono e la solitudine
degli anziani,
l’emarginazione dei giovani.
Oltre agli spazi dedicati
alla ginnastica, al nuoto ed
altro. In tutti il tema
dominante è il corpo con
innumerevoli sfaccettature e
plasticità, creando
un’armonia tra spazio e
forme, colore e materia, ma
ciò che sorprende la visione
delle opere è la luce.
Diffusa, centrale, spaziale,
tagliente. La luce non è una
componente, è il mezzo che
fa apparire e muove le
corposità infinitesimali,
quasi che sia proprio la
luce il soggetto principe e
non la
figura.
Prof. Ginco Portacci
Antonio
Ricci ama ritrarre i moti
più reconditi dell’animo
umano e celebra il mistero
della vita attraverso
l’interpretazione di stati
fisici ed emotivi. La sua
ricerca figurativa è
realistica ed incarna alla
perfezione il gusto
contemporaneo. Essa inoltre
si rivela un mezzo ideale
per dare corpo a vibranti
tensioni liriche e poetiche:
ogni opera infatti è resa
ineludubile dalla perfetta
alchimia tra l’impeccabile
segno grafico e l’uso
teatrale della luce,
esprimendo con forza
messaggi atavici, enigmatici
e coinvolgenti.
Vito Cracas
L’arte
di Antonio Ricci è impostata
sullo studio dei volti e
delle figure anatomiche con
definizioni di spiccato
iperrealismo che assumono
eccezionale valenza
pittorica.
Impegnato costantemente
nelle tematiche di profonda
significanza sociale,
Antonio Ricci si manifesta
artista che approfondisce
gli aspetti umani nel
rilievo psicologico,
denunciando le carenze di
una società insensibile ai
diritti dei più deboli. Da
questo punto di vista le
opere più significative sono
quelle che raccontano
soggetti femminili
defraudati della loro
dignità dai soprusi di
uomini i cui comportamenti
segnano uno scempio
intollerabile nei confronti
delle donne, male sempre più
frequente in una società che
ha smarrito valori e
dirittura morale.
Altra
tematica fortemente
rappresentata dall’artista è
il mondo degli anziani,
sovente abbandonati al loro
destino, senza che le
istituzioni sociali ne
abbiano un minimo riguardo e
considerazione.
Antonio
Ricci è un abile
espressionista anche di
tematiche mitologiche, con
riferimenti di profonda
valenza storica raffigurati
sulla tela con libertà di
linguaggio e notevole
partecipazione rievocativa.
La
produzione di Antonio Ricci
è improntata all’impegno
concettuale, che svaria in
innumerevoli produzioni
artistiche denotando idee
fertili nel progetto, da cui
scaturiscono composizioni
museali nell’esecuzione.
Prof. Clauidio Lepri
L’arte
di Antonio Ricci, eccellente
maestro del figurativo
contemporaneo, assume nel
percorso una continua e
costante ricerca nell’ambito
del simbolismo. Ricci cura
l’immagine nel particolare,
definisce i sentimenti nei
loro aspetti più reconditi,
cogliendo sguardi che
raccontano la personalità e
il mondo interiore.
Nel
dittico “Tutto può l’Amore”
rivela le sue doti
compositive nelle
espressioni simboliche di
grande valenza, così attuali
in un mondo dove i focolai
della guerra dilaniano vite
umane e stravolgono
qualsiasi valore morale.
L’opera citata è stata
acquisita, per donazione
dello stesso autore, dal
Museo “Peace Art Gallery” di
San Francisco
Prof. Caludio Lepri.
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